Il Medio Oriente è una terra speciale. Oltre un terzo dell’umanità segue le intuizioni religiose nate in questa regione: la fede ebraica, quella cristiana e quella islamica sono germogliate qui.
Ripercorrendo la storia di Mesopotamia, Egitto, Siria, Turchia, Iran, Giordania e, ovviamente, della terra di Gesù, entriamo in contatto con le nostre radici e con quelle di buona parte del mondo.
Nelle valli fertili dei quattro fiumi che l’attraversano – tre immensi e uno piccolo, ma estremamente significativo: Tigri, Eufrate, Nilo, Giordano – si svilupparono le prime coltivazioni agricole e popoli che hanno segnato la storia: sumeri, egizi, accadi, hittiti, assiri, cananei, fenici, aramei, caldei e babilonesi, persiani, israeliti. Alcune delle città più antiche al mondo sono sorte qui: Uruk, Gerico, Çatal Hüyük, tutte risalenti oltre il 5000 a.C.
Il tornio del vasaio, la ruota, il mulino, il pozzo, i canali… strumenti fondamentali per ogni sviluppo successivo furono inventati in questa regione. Così le più antiche nozioni di astronomia e matematica. Inoltre, qui vide la luce nel XVIII secolo a.C. il codice di Hammurabi, il primo corpus giuridico-sociale di cui abbiamo notizia. Qui nacque la scrittura e furono escogitati raffinati sistemi di archiviazione, alla base dell’organizzazione statale.
Certo, la civiltà umana ha avuto vari bacini di sviluppo, per esempio la Cina, il Perù, la valle dell’Indo, la Grecia. Ma la concentrazione di innovazioni che si è sviluppata in Medio Oriente è rimasta ineguagliata. I greci stessi compresero che bisognava andare a est per diventare una grande potenza mondiale.
Il Medio Oriente è luogo di passaggio da sempre: per terra, per mare o in aereo, la maggior parte delle rotte attraversa questa regione del globo da est a ovest e viceversa. In pratica, con la geografia del Medio Oriente bisogna fare i conti.
Oggi la regione è una delle aree cruciali per le strategie geopolitiche mondiali. Perciò, attira brame e interessi da parte delle grandi potenze e delle loro sfere di influenza. La cartina di tornasole di questo sono le risoluzioni delle Nazioni Unite. Quando riguardano una piccola porzione di territorio come quella israeliana e palestinese, la temperatura delle relazioni diplomatiche sale vertiginosamente e le crisi nei rapporti internazionali sono dietro l’angolo. Segno di quanto sia importante e simbolico ciò che qui si gioca.
Per noi cristiani il Medio Oriente è davvero «casa nostra», la madre terra in cui siamo stati concepiti e la meta cui guardare.
In Medio Oriente «la Parola si è fatta carne» e ha iniziato la sua corsa tra i pagani attraverso la predicazione degli apostoli. Ancora, in Medio Oriente sono nate le prime scuole di elaborazione teologica, sono stati celebrati i primi sette concili ecumenici della Chiesa, si è sviluppato il monachesimo che attraverso san Benedetto da Norcia è poi germinato anche in Occidente.
La Gerusalemme celeste non può essere separata dalla Gerusalemme terrestre, come il Risorto non può essere diviso dal Crocifisso. I nostri occhi, se vogliono sostenere i drammi della storia, devono tenere lo sguardo fisso su ciò che il Signore Dio opererà proprio nella sua città:
«E vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii allora una voce potente, che veniva dal trono e diceva:
Ecco la tenda di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro
ed essi saranno suoi popoli
ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio.
E asciugherà ogni lacrima dai loro occhi
e non vi sarà più la morte
né lutto né lamento né affanno,
perché le cose di prima sono passate.» (Ap 21,2-4).